Ebbene si, se in questo preciso momento cerchi il termine ” idiot ” su Google Immagini, ti compariranno almeno venti foto di Donald Trump, e la situazione potrebbe ancora degenerare. Come è possibile tutto ciò? Semplice, il Googlebombing ( letteralmente bombardamento di Google ) ha colpito ancora.
Cos’è il Googlebombing
Il Googlebombing risulta da sempre un’importante falla del PageRanking di Google. Consiste nel sfruttare termini poco ricercati sul motore di ricerca e associarli attraverso link a delle immagini precise, come in questo caso “idiot” al volto di Trump. Si pensa che dietro tutto ciò ci siano degli attivisti britannici che sono riusciti nel loro intento sfruttando il Social Network di Reddit, complici anche le decine di migliaia di “mi piace” degli utenti, sostenendo così l’associazione delle foto alla keyword incriminata. I colpevoli hanno fatto in modo di far ritornare la canzone “American Idiot” dei Green Day nei trend del Regno Unito proprio qualche giorno antecedente alla visita di Trump nel paese, svolta appunto una settimana fa. Una volta rispolverato il brano datato 2004, il passo successivo è stato quello di, appunto, scrivere innumerevoli articoli che includessero nel titolo la combinazione delle parole “American Idiot” correllate a delle foto del povero Trump.
Essendo la quantità di pagine molto ampia, inevitabilmente è stato possibile raggirare l’algoritmo di Google, ed ora quest’ultimo molto probabilmente dovrà mettersi all’opera per risolvere la situazione.
Trump non è stato il primo a finire nei pasticci
Non è la prima volta che nascono episodi di questo genere. Possiamo ricordare infatti:
- 2003 – “miserable failure” associato alla biografia di George W. Bush;
- 2004 – “incapace” associato alla biografia del ministro italiano Giuliano Urbani, che in successione al fatto ha fatto approvare un decreto contro la pirateria digitale in Italia;
- 2009 – una foto razzista di una scimmia con gli orecchini fu correlata alla ricerca della ex first lady Michelle Obama;
- 2014 – se cercavi “quanto è alto un nano” , Google ti rispondeva con l’altezza di Silvio Berlusconi.
In ogni modo, Google non è complice di quanto è accaduto negli ultimi anni, in quanto il motore di ricerca non fa altro che riportare contenuti ed informazioni disponibili sul web. Ha sempre corretto, tempo e modifica all’algoritmo permettendo, queste associazioni “fittizie”, e sicuramente sarà archiviato anche il caso Trump.